COMUNICATO STAMPA
Dichiarazione del Sindaco, Sandro Palazzi, e della Giunta Comunale:
“Rispettiamo le Istituzioni e le leggi, ma quando è troppo è troppo. Il Comune di Finale Emilia, epicentro del terremoto 2012 di 5.9 Richter che ha causato vittime, miliardi di danni e la distruzione del patrimonio storico, Municipio, Teatro, Castello, Torre dei Modenesi (simbolo del sisma), Chiese (sei su sette), Ospedale e strutture sanitarie, attività commerciali e industriali, centinaia di abitazioni inagibili e centinaia di Finalesi ancora fuori casa, non può accettare in questo momento l’arrivo di richiedenti asilo imposti dal Governo.
Siamo una Comunità in grande difficoltà e, nonostante la generosità dimostrata dai finalesi, non possiamo pensare di accollarci questa enorme responsabilità e questo ulteriore carico.
Stiamo cercando di ricostruire la Città tra enormi problematiche sociali e finanziarie; il Governo, invece di tenerne conto e tenere viva l’attenzione su un territorio colpito pesantemente dal terremoto in tutti i settori, “scarica” un problema su di noi, e questo è inaccettabile.
Nei confronti dei finalesi abbiamo il dovere di rispettare il programma elettorale, ed è ciò che intendiamo fare senza arrenderci.
Finale è territorio di aggregazione e solidarietà, lo testimoniano gli oltre 1.500 extracomunitari che vivono e lavorano nella nostra Comunità, ma accogliere richiedenti asilo in questa situazione non è fisicamente possibile e nemmeno socialmente accettabile.
Non siamo disposti a partecipare ad altre riunioni o incontri sull’argomento, dobbiamo pensare prima alla nostra comunità”.
Il Sindaco, Sandro Palazzi, e la Giunta Comunale di Finale Emilia
Mirandola si prepara ad accogliere i nuovi richiedenti asilo che la prefettura assegnerà qui come nel resto della Bassa. Ieri pomeriggio si è tenuto un vertice d’urgenza tra il sindaco e gli esponenti delle opposizioni di Forza Italia e Movimento 5 Stelle. La notizia che emerge è che l’accoglienza non sarà finanziata con i soldi del Comune, nè con quelli destinati ai terremotati, almeno in questa prima fase.
Sul piatto il piano di accoglienza delle 209 persone che saranno ospitate qui, Il sindaco, secondo quanto riferiscono gli esponenti dell’opposizione, non si è sbilanciato sui numeri che riguarderanno Mirandola, “Sarà deciso tutto la settimana prossima, e si prenderà tutto a scatola chiusa”, spiega da Forza Italia Marian Lugi, che era al vertice con la collega forzista Antonella Mari e i due del Movimento 5 Stelle Nunzio Tincheli e Giorgio Cavazza.
“Abbiamo chiesto più agenti e avremmo preferito 59 uomini in più di forze dell’ordine- prosegue Lugli – abbiamo chiesto che non impegnino personale del Comune, chiesto di non usare i sevizi sociali, di non mandare persone nelle frazioni, abbiamo chiesto di non usare le case popolari . Io non faccio allarmismi perché aspetto di guardare le carte che la Prefettura darà ai nostri sindaci e io con le collega Mari abbiamo ribadito che siamo contrari a questi arrivi imposti dal governo del PD centrale. L’unica certezza che c’è stata data che non useranno soldi del comune di Mirandola e dei terremotati”.
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Un invito a riprendare la posizione di chiusura assunta fin da subito dal Comune di Finale arriva dal Movimento 5 Stelle, che invita a osservare quanto accade nella vicina Bondeno, Comune leghista come quello finalese.
Ecco la nota del Gruppo Movimento 5 Stelle Finale Emilia
“In merito alla notizia che sta monopolizzando la stampa locale e i social circa la necessità di alloggiare 39
profughi nel Comune di Finale Emilia, e il conseguente diniego da parte del Sindaco Palazzi, il Movimento 5
Stelle di Finale Emilia vuole portare all’attenzione della cittadinanza le seguenti riflessioni:
1) Il fenomeno dell’immigrazione sia esso per fame, per guerra o semplicemente per la ricerca di una
vita migliore non può e non deve essere interpretato in modo ideologico. Non può essere liquidato
con un SI o con un NO incondizionati, di chiara matrice populista. E’ necessario analizzare e
riflettere sul fenomeno soprattutto quando si è Amministratori.
2) Il fenomeno è “grande”. Più grande del nostro territorio, dell’Italia, più anche dell’Europa. Occorre
gestirlo con la revisione dei trattati internazionali come quello di Dublino, nonché con iniziative di
pace nei confronti di stati in guerra e con la penalizzazione per quelli che favoriscono i conflitti e il
terrorismo.
3) In mancanza di azioni su scala Europea, dovendo fronteggiare il fenomeno a livello italiano, il
Governo e il Ministero degli Interni avrebbero l’obbligo di analizzare il fenomeno dell’immigrazione
tenendo conto dei fattori che possono penalizzare o altresì qualificare i singoli territori al fine di
proporre soluzioni ottimizzate e ritagliate ad hoc per ciascuna comunità. Se il Governo avesse
applicato questa logica sicuramente tutti i comuni del cratere del sisma 2012 sarebbero stati
esentati da questa suddivisione anche nel 2017. Questo denota un chiaro fallimento delle
politiche dei governi passati e presenti sui temi fondamentali quali immigrazione e ricostruzione
post terremoto.
4) E’ di tutta evidenza che il territorio in cui viviamo risente ancora dei danni economici e sociali
provocati dal sisma del 2012. Pensare che possa sostenere situazioni così “fuori dall’ordinario”,
imposte dall’alto con fredda ripartizioni matematiche, è irresponsabile e può arrecare ulteriori
danni al tessuto socioeconomico della comunità.
5) L’Amministrazione locale ha il dovere di pianificare un’eventuale accoglienza in modo ragionato. In
primis vanno identificati i luoghi idonei all’ospitalità, che potrebbero essere strutture pubbliche,
private o entrambe. Poi si deve individuare quali saranno le organizzazioni che gestiranno gli
immigrati. In fine, è fondamentale identificare le attività in cui potranno trovare impegno i
profughi, non per sfruttarli ma per dare un senso compiuto alla loro nuova vita. La pianificazione è
fondamentale per evitare gli effetti collaterali di un SI “di partito” che ha da sempre creato
dissenso fra i cittadini, disagio per gli ospiti e la nascita di un malaffare nella gestione dei fondi
economici.
Il Movimento 5 Stelle invita l’Amministrazione di Finale Emilia a riconsiderare il proprio NO a
prescindere mettendo in campo una sana capacità di pianificazione, libera da diktat di partito che
servono solo ad imbonire i cittadini, senza fornire soluzioni ad un fenomeno che, anche a causa di
queste scellerate decisioni, è diventato un problema per tutta l’Italia.
Si invita l’Amministrazione di Finale Emilia a considerare che anche nei comuni “leghisti” appartenenti
al cratere sismico si può fare accoglienza, con attenzione e cura, senza arrecare disagi o dissapori. Per
vedere questo basta recarsi nella vicina comunità di Bondeno”.
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